Padre Luigi Piccardini è giustamente considerato il fondatore del Santuario di Canoscio. Nacque nella parrocchia di S. Martino di Castelvecchio il 5 novembre 1812. Rispose alla vocazione sacerdotale e nel 1837 diventerà religioso di san Filippo Neri.
Nell’anno 1854, quando era arciprete della Pieve Don Carlo Urbani, per la festa della Madonna Assunta fu invitato a predicare appunto il padre Piccardini. Arrivato a Canoscio per la festa dell’Assunta rimase santamente avvinto dall’immagine della Vergine del Transito.
Nella predica, sopra un tavolo fuori della piccola chiesa, assiepato da fedeli devoti, invitò i presenti a costruire una chiesa più bella e grande, per onorare degnamente la Santissima Madre di Dio Immacolata e Assunta in Cielo; lui offriva per questo la sua vita e la prima offerta di cento scudi. Un fedele di Castiglion Fiorentino gettava ai piedi del predicatore un mezzo francescone. Questo era l’inizio, fra l’entusiasmo di tutti. Padre Piccardini durante quella predica, fece la promessa: sarebbe qui ritornato nella prossima festa della Domenica in Albis dell’anno seguente e avrebbe portato il progetto della nuova Chiesa. Dopo circa otto mesi, padre Piccardini mantenne la promessa e ritornò a Canoscio, presentando il progetto, opera dell’ingegnere castellano Giuseppe Baldeschi, facendo notare che questa sarebbe stata la prima chiesa edificata nel mondo a ricordo vivo della recente proclamazione del Dogma dell’Immacolata Concezione.
L’apostolo di Canoscio, padre Luigi Piccardini, moriva il 13 febbraio 1893; il suo corpo prima sepolto nel vicino cimitero di Sansecondo, fu riportato, tra immenso tripudio di popolo che lo stimava santo, al santuario della sua Madonna il 15 settembre 1895 e fu seppellito nella collinetta a fianco del Santuario.