Papa Francesco alla Porziuncola di Assisi: “É difficile perdonare eh? Ma è la strada che rinnova il mondo”

By 18 Ottobre 2016 notizie

Papa Francesco visita la Porziuncola di Assisi, luogo prediletto da San Francesco e dedicato all’indulgenza, che si trova all’interno della Basilica di Santa Maria degli Angeli. Un papa pellegrino che parla soprattutto di perdono come “la strada maestra da seguire” per raggiungere un posto in Paradiso. Alla Porziuncola, dice il pontefice, “tutto parla di perdono! Che grande regalo ci ha fatto il Signore insegnandoci a perdonare per farci toccare con mano la misericordia del Padre!”. Poi ha aggiunto: “E’ difficile perdonare, eh? Quanto ci costa perdonare”. Parole semplici perché tutti comprendano: “Il perdono è una carezza, è tanto lontano dal gesto ‘me la pagherai’. Il perdono è un’altra cosa”. “Perché dovremmo perdonare una persona che ci ha fatto del male? Perché noi per primi siamo stati perdonati, e infinitamente di più. La parabola ci dice proprio questo: come Dio perdona noi, così anche noi dobbiamo perdonare chi ci fa del male”, ha spiegato. “Quando nel confessionale ci mettiamo in ginocchio davanti al sacerdote, non facciamo altro che ripetere lo stesso gesto del servo”, ha detto il Papa facendo riferimento alla parabola del servo spietato, che non condona il debito pur avendo ricevuto invece il condono dal suo padrone. “Diciamo: ‘Signore, abbi pazienza con me’. Sappiamo bene, infatti, che siamo pieni di difetti e ricadiamo spesso negli stessi peccati. Eppure, Dio non si stanca di offrire sempre il suo perdono ogni volta che lo chiediamo. E’ un perdono pieno, totale, con il quale ci dà certezza che, nonostante possiamo ricadere negli stessi peccati, Lui ha pietà di noi e non smette di amarci”. E “come il padrone della parabola, Dio si impietosisce, cioè prova un sentimento di pietà unito alla tenerezza: è un’espressione per indicare la sua misericordia nei nostri confronti”. Francesco allora ha sottolineato: “Il perdono di Dio non conosce limiti; va oltre ogni nostra immaginazione e raggiunge chiunque, nell’intimo del cuore, riconosce di avere sbagliato e vuole ritornare a Lui”. “Mi piace ricordare oggi, prima di tutto, le parole che, secondo un’antica tradizione, san Francesco pronunciò proprio qui, da vanti a tutto il popolo e ai vescovi: ‘Voglio mandarvi tutti in paradiso!’”, continuato il papa. “Cosa poteva chiedere di più bello il Poverello di Assisi, se non il dono della salvezza, della vita eterna con Dio e della gioia senza fine, che Gesù ci ha acquistato con la sua morte e risurrezione?”. “In questo Anno Santo della Misericordia diventa ancora più evidente come la strada del perdono possa davvero rinnovare la Chiesa e il mondo. Offrire la testimonianza della misericordia nel mondo di oggi è un compito a cui nessuno di noi può sottrarsi. Il mondo ha bisogno di perdono; troppe persone vivono rinchiuse nel rancore e covano odio, perché incapaci di perdono, rovinando la vita propria e altrui piuttosto che trovare la gioia della serenità e della pace”, ha continuato il papa prima di concedersi un fuori programma, confessando i fedeli in prima persona: “Invito i frati, i vescovi ad andare al confessionale, anch’io andrò. Ci farà bene ricevere il perdono qui, oggi, insieme”, aveva detto parlando a braccio.