SALUTO DI DON FRANCO

By 19 Marzo 2016 notizie

Al termine di questa celebrazione e all’inizio del servizio pastorale alla Parrocchia e al Santuario di Canoscio desidero rivolgere alcuni saluti a nome mio personale e anche di D. Cristian. Sarò breve perché avremo modo nel tempo di conoscerci. Il primo saluto lo rivolgo ai PARROCCHIANI DI CANOSCIO.

Spero che l’esperienza fatta a Montone e alla Madonna del Latte in questi 41 anni di sacerdozio ci aiutino a costruire insieme una comunità cristiana dove si ascolta, si loda, si prega il Signore e dove ci si conosce, ci si aiuta a portare i pesi gli uni degli altri e a gioire con chi gioisce e a piangere con chi piange e saper stare a fianco di chi fatica nel cammino della vita. Faccio mie le parole che l’Apostolo Paolo rivolgeva ai suoi cristiani :”fateci spazio nei vostri cuori” che tradotto vuol dire vogliateci bene, stateci vicini, aiutateci. Avere in parrocchia il Santuario della Madonna è un dono grande, ma anche una responsabilità che ci chiama ad essere una comunità accogliente verso tutti coloro che vengono a Canoscio. I Santi Cosma e Damiano nostri patroni ci aiutino a fare del Vangelo la medicina e il balsamo che sana e lenisce le ferite dell’anima e del corpo. Il secondo saluto va A TUTTE LE PERSONE CHE FREQUENTANO il Santuario che è la casa di Dio e della Madonna e quindi è la casa di tutti.

Che tutti coloro che vengono a Canoscio possano sentirsi come a casa propria accolti con cordialità e amicizia. Padre Piccardini zelante promotore e costruttore del santuario e Lazzaro Vitellozzi che per tutta la sua vita ha servito la Madonna in questa sua casa ci aiutino dal cielo ad essere zelanti nel promuovere il Santuario e l’amore alla Madonna. Un terzo saluto lo rivolgo AI FRATI FRANCESCANI DELL’IMMACOLATA che dopo 9 anni e mezzo terminano il loro servizio a Canoscio.

Nel giugno 2006 ero qui come vicario generale insieme al Vescovo Mons. Pellegrino Tomaso Ronchi per affidarvi con convinzione e tante speranze il servizio pastorale a Canoscio. Mai e poi mai avrei pensato che dopo quasi 10 anni mi sarei ritrovato qui a raccogliere l’eredità in questo servizio. Le vie della Provvidenza non sempre si capiscono al momento, ma sicuramente sono vie che portano al bene di tutti e di ciascuno, così voglio sperare. Grazie per il servizio svolto, Dio vi ricompensi e la Madonna di Canoscio vi accompagni nel vostro lavoro futuro. Un quarto saluto lo rivolgo AL VESCOVO AI SACERDOTI E DIACONI PRESENTI: grazie per essere qui stasera.Voglio guardare a questa presenza non solo come segno di fiducia e di amicizia, ma soprattutto come segno di disponibilità. Il santuario appartiene alla diocesi, non è del Rettore. Aiutiamoci perché Canoscio sia sempre più luogo di preghiera, di riflessione, di incontro con Dio soprattutto attraverso i sacramenti. Che Canoscio sia sempre più un polmone che aiuta a respirare meglio, un polmone non staccato dal corpo che è la Diocesi, ma un polmone che aiuta tutto il corpo a stare meglio. Un pensiero riconoscente va a tutti i sacerdoti diocesani che hanno servito a Canoscio a partire da Mons. Luigi Menghi che ha ricostruito il santuario dopo la distruzione della guerra, D.Luigi Robellini, fino agli ultimi D. Magio e D. Cesare. Un quinto saluto lo rivolgo A DON CRISTIAN che svolgerà con me qui al Santuario e in Parrocchia il suo servizio. Siamo in due: che l’amicizia, la stima, la collaborazione, la comunione tra noi due sia la prima e più vera predica che possiamo fare al popolo di Dio. L’ultimo saluto, ma che sta alla base di tutto quello che ho detto finora lo rivolgo ALLA MADONNA. Nei giorni passati tante volte mi sono domandato come mai la mia strada è arrivata a Canoscio; non ho trovato una risposta precisa, ma ho visto che la presenza della Madonna ha accompagnato tutta la mia vita: a Pitigliano, dove sono nato, c’era una grande devozione alla Madonna del Carmine e fino a grande ho portato lo scapolare che mia mamma fin da piccolo mi aveva messo al collo. A Montone dove sono stato i primi 7 anni da prete c’era la Madonna del Gonfalone che tiene sotto il suo manto tutto il popolo di Dio. Erano anni belli, vivaci, con tante speranze di rinnovamento anche dentro la Chiesa e ci poteva essere il rischio di andare un po’ fuori strada, la Madonna mi ha protetto e guidato. Alla Madonna del Latte sono stato 32 anni: il titolo di MDL richiama il nutrimento, la crescita; ringrazio la Madonna che mi ha aiutato a nutrire Anno LIV – N. 4 Santuario 8 e far crescere con la predicazione, i sacramenti, le iniziative di carità, le tante attività fatte la comunità che mi era stata affidata; ma da questa comunità sono stato anche nutrito e fatto crescere come prete con tanta amicizia, stima, affetto e collaborazione. Vi porterò sempre nel cuore e qui davanti alla Madonna. E ora vi faccio una confidenza: ho un legame particolare con Canoscio da più di 30 anni. Ogni volta che nella mia vita ho dovuto prendere decisioni importanti ho passato sempre qualche ora qui davanti alla Madonna, seduto là in quel cantone davanti all’Eucarestia e davanti alla Madonna. Ora sono alle ultime tappe della vita e non potevo approdare meglio che vicino alla Madonna del Transito (anche se non ho fretta! Anche D. Magio diceva che era venuto a morire a Canoscio e ancora è vivo!) MADRE DI MISERICORDIA PRENDICI SOTTO LA TUA PROTEZIONE, tienici sotto il tuo manto. Contemplando il tuo dolce volto ci trasmetti pace, serenità, speranza: aiutaci ad essere strumenti di bontà, di accoglienza, di misericordia per tutti coloro che salgono su questo colle. Soprattutto in questo Anno Santo Giubileo della misericordia: chiunque varca la soglia della Porta Santa trovi accoglienza, comprensione, ascolto, possa incontrare il tuo volto e il tuo cuore di Madre, possa incontrare il tuo Figlio Gesù che è luce, speranza, consolazione, sorgente di vita nuova, vera e piena per chiunque lo accoglie e lo segue.

MARIA IMMACOLATA ASSUNTA IN CIELO, VERGINE DEL TRANSITO, MADONNA DI CANOSCIO VEGLIA OGNI GIORNO SU DI NOI. AMEN.

Don Franco